Virgolette

  • Molto più spesso sappiamo cosa vogliemo assai più di quanto sappiamo come farlo. V. Kandinskij

26 gennaio 2008

La Iena se ne va...trallallero trallallà

Goood Morning Vietnaam!
Stamattina ho appreso che la Iena che piange (definita così dal Giornale, ma che fantasia...) lascia il programma. "Per colpa di chi , chi , chi , chi, chicchiricchichì" canterebbe Zucchero...

Dai... dai... so che lo state per dire, so che lo avete sulla punta della lingua... avanti...

Si! Esatto! (l'orso di peluches aggiudicato alla signora là in fondo): per colpa del servizio su Mastellino. I fatti: Sortino intervista, insieme ad altri giornalisti, il figlio di Mastella, Elio, il quale durante le domande rigira l'accusa di raccomandazione allo stesso Sortino :"Tuo padre chi è?" Il padre di Sortino lavora all'Authority da due anni e ha avuto altri incarichi importanti nel mondo delle comunicazioni. Sortino replica che lui è un free lance e che lavora alle Iene dal 2000 mentre il padre è al suo posto solo da due anni.

Il servizio dovrebbe andare in onda alla "Iene" (che se la smettessero di mettere quegli urli, esplosioni, scaracchi e quant'altro durante i servizi non sarebbe male...) invece salta. Ieri sera i tre conduttori dicono che il servizio non è passato. Nada. Nisba. Vuoto cosmico. Loro non sono d'accordo, ma non sono loro a decidere ( ah no?! Io odio queste notizie che mi sconvolgono)

Chi ha deciso? Davide Parenti capoautore del programma di Italia 1 dopo una riunione con Confalonieri Fedele e Berlusconi Piersilvio ( si quello che sembra di gomma... la Toffanin dice che respira...insomma non ha le pile... mm, non sono convinta...).

Meno male che Mastellino non era il figlio del Boss... magari è l'amico, il cugino, il parente... anche voi! Chiedete meglio i gradi di parentela no?!



25 gennaio 2008

L'Ordine dei Giornalisti e il fascismo

Stasera avevo preparato un po' di documenti e commenti sul tema delle intercettazioni, ma lo rimandiamo a domani, perchè facendo un giretto ho trovato questo:

"A Venezia, Hitler, al primo incontro con Mussolini, si presentò vestito con un impermeabile sgualcito. Il duce e i suoi ministri erano in divisa, fez, stivali, fasci littori e bandiere. Mancavano solo gli schiavi africani con le trombe vestiti di pelle di leone. Da allora Hitler decise di copiare tutto dal fascismo. Tranne una cosa: l’albo professionale dei giornalisti. Non aveva abbastanza pelo sullo stomaco. Mussolini creò nel 1925, unico al mondo, un albo nel quale si dovevano iscrivere i giornalisti. L’albo era controllato dal Governo e messo sotto la tutela del ministro della Giustizia, il Mastella dell’epoca . Nel 1963 l’albo divenne con una nuova legge ordine professionale dei giornalisti con regole, pensione, organismi di controllo, requisiti di ammissione. Una corporazione con dei saldi principi. Infatti nella legge 69/1963 è scritto che: è diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà d'informazione e di critica, mentre è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede.

Einaudi scrisse: “L’albo obbligatorio è immorale, perché tende a porre un limite a quel che limiti non ha e non deve avere, alla libera espressione del pensiero. Ammettere il principio dell’albo obbligatorio sarebbe un risuscitare i peggiori istituti delle caste e delle corporazioni chiuse, prone ai voleri dei tiranni e nemiche acerrime dei giovani, dei ribelli, dei non-conformisti” Berlinguer aggiunse: “Io sono contrario al requisito di qualsiasi titolo di studio per la professione di giornalista, perché considero questo come una discriminazione assurda, una discriminazione di classe, contraria alla libertà di stampa e alla libera espressione delle proprie opinioni".L’informazione è libera e l’ordine dei giornalisti limita la libertà di informazione. Chiunque deve poter scrivere senza vincoli se non quelli previsti dalla legge.

I giornalisti liberi straccino la tessera, non ne hanno bisogno, il loro unico punto di riferimento è il lettore. Il 25 aprile si firmerà per un referendum in tre punti per una libera informazione in un libero Stato. Il primo punto sarà l’abrogazione della legge 66/1963, perchè l’accesso alla professione di giornalista e il suo esercizio siano liberi da vincoli burocratici e corporativi di sorta.

(tratto da http://www.beppegrillo.it/ del 25 gennaio 2008)

In questo blog vorrei raccontare la voglia di diventare una giornalista, ma anche la assoluta certezza che con questo sistema, con queste regole antidiluviane non si può davvero pensare di procedere. Il ricatto di pagamenti da fame, al di sotto della soglia della dignità e le scene quotdiane di persone che dirigono una redazione senza nemmeno sapere di cosa parlano, devono essere raccontati. Anche questo è giornalismo. Non credo che L'ordine debba essere abolito, ma abolite devono essere, per esempio, le regole per accedervi: che Daniele Interrante possa diventare un giornalista perchè risponde alle lettere delle sue lettrici su un settimanale essendo pagato per farlo è sbagliato.
E' sbagliato in relazione al fatto che non lo possano diventare ragazzi e ragazze che quotidianamente escono di casa e vanno a testimoniare i fatti della propria città con il registratore in una mano e la macchina fotografica nell'altra, che ogni giorno studiano, lavorano e soffrono l'umiliazione di non essere "niente", di non avere nessun riconoscimento per il lavoro svolto.
Caro Ordine dei Giornalisti della Lombardia: fai un po' di fatica. Invece di controllare le fatture dei pagamenti che ti vengono presentate ( la maggio parte false) vai a leggere i pezzi, gli articoli, i servizi che ti vengono presentati in allegato. Sindacate su quello e non sui pagamenti, pagamenti da fame che voi stessi permettete non facendo accedere le nuove leve all 'ordine che, perciò, non possono vantare nessun diritto. Ditemi che non so scrivere, che quello che vi ho presentato non è un articolo, che non so mettere i congiuntivi, che non so fare un'intervista. Ma non che se non guadagno come Barbara Palombelli (vergognosa) non posso diventare una "GIORNALISTA".
Ragazzi, scusate il post molto lungo, nei prossimi vi prometto che sarò più breve.




24 gennaio 2008

Soddisfazione

Oggi scrivo tardi...
Sarà che è stata una giornata piena, sarà che di eventi che abbiano suscitato la mia curiosità non ne ho visti. (Ah si, è caduto il Governo, ma non è una notizia vera).

Allora vi racconto una piccola soddisfazione di una donna delle pulizie redazionali.

Ricordate l'episodio che citavo nel post "Difficoltà"? Mi ha scritto il portavoce del comitato e mi ha detto che a Febbraio sarà realizzata un'apposita commissione comunale per il problema.
Mi ha ringraziato dicendomi che è anche merito mio. Io non lo credo affatto, ma basta una mail così e la sicera gratitudine di un gruppo di persone per capire che non si può essere cinici in questo mestiere e che anche se si fa più fatica quelle parole ti ripagano di tutto.

Forse vi sembrerà retorico ma abbiate pazienza e sopportate questa confidenza.


23 gennaio 2008

Intervista a Bacialli

Metto a disposizione dei miei lettori ( meno di 25... non posso nemmeno competere con Manzoni, ho capito...) il link dell'intervista a Bacialli uscita sul quotidiano Libertà.

Sul blog Le Isole, il "bloggaro", che credo di aver capito sia un giornalista, mi ha dato una opinione di Bacialli dicendo che non è di certo la persona migliore per dare giudizi... Io il libro l'ho comprato per curiosità, ma ora sto leggendo "Il padrone in redazione" di Giorgio Bocca ( 1994). A presto per riflessioni nate da queste letture.
Nel frattempo segnalatemi i libri sull'argomento che vorreste leggere o che avete già letto ( i romanzi Harmony non valgono... li ho già letti tutti)

Segnalazione


Trovai questa bella intervista circa l'informazione on line e i blog...




Difficoltà...

Qualche tempo fa ho seguito un servizio che denunciava la pericolosità di una strada a Milano: un incrocio nel quale erano avvenuti già molti incidenti.

In contatto con il comitato che se ne occupa, sono stata aggiornata costantemente e , alla fine, uscirono ben 3 articoli con tanto di promessa dell'Assessore responsabile ad intervenire entro la fine del 2007.

Domenica il comitato mi chiama: ci sono 2 bambini in ospedale e la loro mamma, gravi. Sempre lo stesso incrocio. Una macchina in sorpasso sulle strisce pedonali. Mi viene un forte mal di testa.

Credo di essermi sentita inutile. Arrabbiata. Ragionando a mente fredda so bene che io non potevo fare niente di più.

Mi sento strana lo stesso. Inizio a capire bene il titolo e il contenuto di un libro di R. Kapuscinski, "Il cinico non è adatto a questo mestiere". Forse non è adatto, è vero. Ma sicuramente adesso si sentirebbe meglio di me.

Ps: la faccenda le seguo ancora, di articolo ne sono usciti altri due. Volete la verità? Ho suggerito al comitato (che ci aveva già pensato in verità) di bloccare la strada se nessuno gli darà ancora ascolto.

22 gennaio 2008

Tagli, tagli, tagli, tanti tagli...


Ho trovato, infilato in un sordido angolino del Corsera( 21 gen 07) , questo articolo di Giovann Cavalli che riporta una gioiosa vicenda che tira in causa un certo Bettino Craxi. Credo di non averlo nemmeno mai visto in tivvì data la mia età, credo fosse già ritirato ad Hammamet. Comunque.

Il pezzo, in breve, dice che Toni Capuozzo, giornalista Tg5, preparando uno speciale di "Terra!" sul Bettino aveva fatto realizzare da Anna Migotto anche un'intervista a Marco Travaglio circa le condanne e i soldi rubati dall'ex leader socialista. L'intervista non va in onda, nè stasera nè mai.

La diatriba è: chi ha tagliato l'intervista? Capuozzo dice che è stato lui stesso a decidere perchè "Travaglio ai tempi dei fatti era un ragazzino e non era credibile come testimone del tempo". Travaglio risponde che: 1) il taglio è stato deciso da Mimun ( nuovo direttore Tg5, dopo Carlo Rossella ( !!??!!)) anche se l'intervista non l'aveva nemmeno visionata. 2) Ai tempi aveva 30 anni e un figlio.

Travaglio dice: "tutti dovrebbero sapere che esistono degli appestati che è meglio non avvicinare, nè tantomeno intervistare, per non prendere il contagio. E io sono fra questi. Non ho mai fatto ammazzare commissari di polizia, non ho mai rubato, non ho mai avuto amici mafiosi, non ho parenti agli arresti domiciliari: insomma, sono incensurato, dunque è naturale che in casa Mediaset io debba essere censurato".

Uao. Adoro Travaglio.




21 gennaio 2008

Figlio di Mastella e figlio di Authority

Dunque. Cerchiamo di capirci qualcosa. La notizie sarebbe: Elio Mastella, figlio 24enne dell'ormai ex ministro della giustizia detto anche "Guarda sigilli" (ma che cosa sono 'sti sigilli?!), rilascia un'intervista "volante" ad Alessandro Sortino (una delle Iene culattone per capirci) e ad altri giornalisti. Le telecamere di Sky Tg 24 riprendono.

Il piccolo Mastella (no, no non lo chiamo mastellino...) dichiara di avere un contratto da metalmeccanico e di guadagnare 1800 euro al mese (vorrei segnalargli che non sono proprio uno scaracchio...almeno per chi fa le pulizia in redazione). Alla fine, è lui che intervista Sortino e attacca: " Tu invece? Avrai un contratto milionario? E so anche cosa fa tuo padre, lavora all’Authority per le comunicazioni. Vuoi dirmi che questo non c’entra niente col tuo lavoro?».

Cooolpo di sceeena amici (Mike?! Ussignùr anche qui...): la Iena è racomandata. Sortino però risponde: "Mio padre ci lavora da due anni, io lavoro in questo campo dal 2000 e poi come fai a saperlo, avete raccomandato qualcuno lì?". Brr... un vero duello.

Cosa vorrei far notare? Che questo è il fatto completo e che ho trovato un simpatico modo di tagliare la notizia e dargli un tono diverso. Come? Leggete l'articolo apparso sul "Giornale". Basta tagliare la risposta di Sortino. Ta taaan! Fatto.


20 gennaio 2008

Enrico Osiris


Scusate la logorrea da blog di oggi, ma non è colpa mia se ne succedono di ogni :-)

A Roma stasera c'è stata la consegna dei Telegatti (XXIV edizione): sul red carpet solita gente: la Parietti, Valentino Rossi (?), Panariello, Greggio (che ha vinto il telegatto di platino... mah...).

Ma è spuntato anche Fedele (Confalonieri, dico) che dopo aver detto che Mentana è la Vanda Osiris dei giornalisti (perchè ha ritirato la sua candidatura al telegatto come protesta per la terna in cui era stato inserito) intendendo che "si può concedere tutto", ha anche dichiarato circa la condizione della tivvì: "Bisognerebbe smettere di essere disfattisti, poiché sulle altre reti europee c'è di peggio, Dietro ad ogni programma, non solo di Mediaset, ci sono professionisti di grande valore. Le mie trasmissioni preferite? Non ho molto tempo - ha risposto - e quel poco che ho lo trascorro davanti a Milan Channel».

Ah-ah vecchia volpe della comunicazione: allora non la guardi la roba che produci eh? Ma lo sai ( si, do del tu al presidente di Mediaset, sul blog si può) che i cuochi assaggiano quello che cucinano?!
"Sulle altre reti europee c'è di peggio": ma si, andiamo al ribasso va! C'è sempre da scavare.

Libri? 1 euro!

Dato che ho una malattia abbastanza pericolosa per il portafogli, voglio condividere questa segnalazione.

A Cernusco sul Naviglio (Milano) ogni sabato in piazza Matteotti l'associazione Operazione Chacoeira de Pedras, attiva dal 2001, organizza un bel mercatino di libri usati di ogni genere, costo: 1 euro. La cosa interessante è che alcuni dei libri arrivano direttamente dalle case editrici che, invece di mandare i volumi al macero, li donano all'associazione. Bello no?

Ci farò un salto: vi farò sapere cosa ho trovato.

Ps: ultimo flash sul libro di Bacialli. On line alla libreria Hoepli è già disponibile. Credo che l'Adnkronos non abbia sbagliato ( non denunciatemi nè? ), e che invece sia la Feltrinelli ad essere un po' "lenta" ( non denunciatemi nemmeno voi, thanks).


Ah si?

Palle di fuoco rotanti cadano sull'intera redazione dell'Adnkronos... Ok, porto gli occhiali, ma sono miope non presbite: non leggete anche voi nel post sul libro di Bacialli "Esce il 20 gennaio"?

Ok. Oggi è il 20 gennaio. Mi reco in centro con il fidanzato vincendo la voglia di rimanermene inciabattata a casa. Entro alla Feltrinelli e una gentile commessa mi dice: "Di domenica? No impossibile, nessun libro esce la domenica. Ma dove lo ha letto?"

Arrrgh! Sull'agenzia stampa Adnkronos, mica pizza e fichi, dico io. Va bhe, vorrà dire che rimanderò il pesante acquisto ( 17, 00 eurI mica cotica) a questa settimana.

Nel frattempo ringrazio Guru (non so se è maschietto o femminuccia) per aver corretto la parola "bordeaux" nel mio post. Continua così: io faccio le pulizie in redazione mica ci scrivo:-) Spero solo di non scoprire che è Paolo Mieli camuffato...


El nebiùn!

Fa parte delle piccole sfighe quotidiane della aspirante giornalista alzarsi con grandi idee da realizzare e trovarsi davanti questo luminoso paesaggio.

Non è che io faccia la fotografa eh? Ma quando devo scrivere un servizio devo anche correlarlo con le fotografie, perciò mi sono attrezzata.

Stanotte ho pensato che una bella domenica mattina era l'ideale per andare ad indagare su un ex stabilimento abbandonato: una ex sede della Ricordi, quello dei dischi per intenderci. Davanti alla ex fabbrica ci sarebbe anche una statua del fondatore... ma vorrei capire cosa si vedrà. Potrei darmi fin da ora una risposta tipo: "niente"?

Arrrgh! Va bene la nebbia in Val Padana... va bene l'inverno che non è più come una volta, ma accidenti alla pupazza, proprio stamattina?!

Ps: ho finito stamattina, insieme al caffè che sapeva di bruciato, (non ho ancora capito perchè la caffettiera da uno si ostini contro di me...) il libro "Post Giornalismo" di Furio Comombo. Ho intenzione di scrivere una recensione per l'altro giornale per cui lavoro... ma segnalo solo qui che Editori riuniti poteva stare un po' più attenta alla correzione delle bozze... eh-eh-eh