Virgolette

  • Molto più spesso sappiamo cosa vogliemo assai più di quanto sappiamo come farlo. V. Kandinskij

09 aprile 2008

La versione di Barney

Circondata di cartelli appesi alle ante degli armadi che recitano strani schemi di retorica classica, registratore sul letto, mini cassette sparse e adeguatamente etichettate, quaderni, fogli... ecco. Sono "conciata" così ultimamente. Tutto perchè mi sono messa in testa di dare quel famooooso esame di cui parlavo qualche tempo fa. Passiamo oltre...

Volevo segnalarvi un libro che ho scoperto decisamente in ritardo: "La versione di Barney". E' uscito nel 1997, figuriamoci. Deve averlo già letto tutto il mondo. Ma a me mancava. Dopo essere arrivata a pagina 487 (la fine, insomma) ho capito perchè è diventato un caso letterario: è bellissimo. E' uno di quei libri che all'inizio guardi con un giustificato sospetto, se non fosse altro per la mole sterminata di pagine. Poi inizi a leggerlo e continui, continui... Quando finisce, ti manca.
Ieri sera, arrivata all'ultima pagina ho provato propio quella sensazione. Barney Panofsky è uno dei personaggi più "cazzuti" ( nel senso migliore...) che io abbia mai trovato. Davvero.

Leggevo un po' della bio dell'autore, Mordecai Richler, e me lo sono immaginato. E' assolutamente lui, Barney. Anche la foto sulla copertina, che lo ritrae da giovane... bhe ragazzi, Panofsky non potrebbe che avere quella faccia. Un maledetto stronzo, capace però di un amore assoluto verso una sola donna, che è anche l'uinica che non gli da soddisfazione, mentre, ovviamente, se la spassa con le altre che non valgono una cicca. ( Io ho sempre sognato di essere quel tipo di donna...la prima dico, quella che non da soddisfazione agli stronzi)... uno di quegli uomini di cui, se una donna si innamora, è fregata per tutta la vita, però si diverte: questo è poco ma sicuro.