Virgolette

  • Molto più spesso sappiamo cosa vogliemo assai più di quanto sappiamo come farlo. V. Kandinskij

11 settembre 2008

Lucarelli e le monetine

Qualche sera fa alla tivvù è andato in onda (che termine antiquato che ho usato...mamma...) "Blu Notte" di Carlo Lucarelli. Premettendo che non sono una fan dei gialli, anzi, però la puntata parlava di Tangentopoli, ricostruiva nella sua interezza la vicenda di Cusani, Gardini, Craxi e compagnia brutta...

A parte il fatto che Lucarelli è bravissimo e che mi fa paura il modo in cui raccoglie le informazioni, le dipana e le propone in modo chiarissimo al pubblico (invidia nera. Appunto: leggere almeno un libro di Lucarelli!!), mi ha sconvolto una cosa.

Hanno mostrato immagini di repertorio dai vari telegiornali: quando in parlamento si tentò di non fare passare i reati finanziari come tali e la concussione, mi pare, la gente è scesa in piazza. A centinaia. Gli striscioni, i cori... quando Di Pietro, Colombo e Davigo hanno fatto venire fuori anche il nome di Craxi ( stranamente simile nelle dichiarazioni e nell'atteggiamento ad un altro signore... piccolino, pochi capelli...) la gente lo ha aspettato, lo ha visto scendere dalla macchina blu ...ragazzi... gli hanno tirato la roba addosso, monete, frutta. La vera indignazione popolare, la vera rabbia di chi si è stancato dello schifo.
Ora, la riflessione nasce spontanea (Lubrano dixit): ma perchè adesso no? Eppure altro che tangenti gente... qui le cose stanno molto peggio... Perchè si è persa questa voglia di mostrare la propria indignazione? Perchè la gente non si indigna più?

Comunque, per la cronaca, io ho messo via un sacchetto di monetine... non si sa mai.