Virgolette

  • Molto più spesso sappiamo cosa vogliemo assai più di quanto sappiamo come farlo. V. Kandinskij

12 gennaio 2009

Letargo da zampone

Va beh... però non si può daaai.
Possibile che l'ultimo posto è del 10 dicembre?? Ma dove cavolo sono andata a finire?
Saranno state le feste di Natale...

Si perchè c'è uno strano meccanismo in Italia, che si ripercuote in modo nefasto sulla mia attività di pulitrice di redazioni... Dal 10, massimo 15 di Dicembre E' NATALE. Ma scusate... ma Natale non è il 25? Come mai si crea questa sorrta di impigrimento collettivo già da metà del mese che fa in modo che io non trovi uno straccio di notizia, qualcuno che abbia voglia di lamentarsi e quindi di farmi lavorare, qualche cosa di interessante... possibile che tutto, all'improvviso, vada benissimo? Anche le case popolari sembrano diventare una sorta di resort tropicale... o almeno... quelle della zona che seguo io, perchè ovviamente in quella della mia collega i riscaldamenti si sono bloccati per giorni lasciando i residenti al freddo e al gelo... ma io non posso mica fregarle il pezzo! ( perchè no?...perchè no..)

La cosa più terribile è che stanno riprendendo il ritmo delle sciagure solamente adesso qui da me... alla metà di gennaio. Si sono svegliati dal torpore del torrone, dalla sonnolenza da pandoro, dalla letargia da zampone, solamente ADESSO. Quindi mi toccherà lavorare come un mulo per recuperare i 15 gg di annichilimento natalizio. Vi odio.

10 dicembre 2008

Paura di parlare

Ma com'è che le persone hanno tutta questa paura a parlare?
Sono circa tre anni che giro e vago a zonzo per la city facendo interviste volanti ( o programmate) ai "cittadini": quello che vedo è un timore diffuso a metterci la faccia.

Ok, posso comprendere la paura delle ritorsioni nei casi in cui si denunciano situazioni pericolose.

Ci sono persone, per esempio, che abitano davanti ad un campo rom da 26 anni e non hanno tutta questa fretta di mettere il loro nome quando, ormai alla frutta, si sfogano con te che sei andata lì per capire che cose succede. Ti aiutano, ti danno i dati e le informazioni, ti offrono anche la loro finestra per fare delle belle foto, ma il loro nome sul giornale non ce lo vogliono. Ok, capisco.

Il fatto è che anche quando ti faccio una domanda alla fermata di un tram che da 15 giorni è bloccato per un guasto alle linea elettrica, quando tu pendolare aspetti la navetta sostitutiva e arrivi tardi al lavoro, quando sempre tu sali e scendi dalla navetta affogando un 10 cm di acqua e fango post-nevicata-a-Milano, quando avresti il sacrosanto diritto di lamentarti con un servizio pubblico che non va ma che hai pagato lo stesso, e tanto, perchè temi di dire chi sei?

Io credo davvero che ci sia un brutto clima. Tutti temono tutto. "E se poi se la prendono con me?", "e se l'Atm poi mi denuncia per calunnie?" , " E se poi i controllori mi fanno il doppio della multa?". Credo che ci sia un fatto semplice: c'è talmente tanta incertezza in giro e talmente tanta sfiducia nella giustizia che tutti, anche quando non ce ne è il minimo motivo, si sentono ricattabili, sotto tiro. Certo, ci sarà anche una bella componente di genetica vigliaccheria in qualche soggetto, ma non voglio pensare che siano davvero tutti vigliacchi.

( Immagine: Fabio Perla, "Omertà")

01 dicembre 2008

L'Isola dei Famosi


Ah ah. Stasera il giornale per cui lavoro è diventato famoso. Hanno fatto vedere un articolo nello schermone gigante dietro Simona Ventura mentre presentava la serata speciale dell'Isola dei Famosi. Non male eh? :-)


30 novembre 2008

"Ogni mattina uo oh ed ogni sera ou oh"

Continuo a leggere le mirabolanti avventure di giornalisti entrati nella storia. Il libro si chiama "Tredici giornalsti quasi perfetti" del davvero perfetto David Randal (editore Laterza): lui ha preso 13 casi esemplari di cronisti (c'ha la fissa dei cronisti, anche in "Il giornalista quasi perfetto" sempre Laterza, parla di quelli). Fondamentalmente perchè, se ho capito bene, per Randal il giornalismo non è altro che quello; insomma, il giornalismo vero, dico: andare, vedere, capire, raccontare e, possibilmente, farlo decentemente e senza barare.

Io sono d'accordo. Da quando anche io faccio la "cronista" (ammazzate quante arie...) mi sono resa conto che davvero è questo il vero modo di raccontare alle persone cosa succede. La differenza che c'è tra vedere un fatto (ma anche una conferenza, più banalmente anche se meno divertente) e scriverne, e leggere un comunicato e scrivere è talmente abissale che nessuno la può mettere in dubbio. E poi, diciamolo, c'è molto più gusto.

Torniamo al punto: dicevo dei cronisti esemplari. La storia è questa: la maggior parte di questi /e ha vissuto una vita incasinatissima, molti non hanno nemmeno fatto l'università, alcuni nemmeno il liceo (teniamo anche conto del fatto, per amor del vero, che alcuni degli esempi sono datati fine '800) eppure sono risuciti ad entrare in grandi redazioni, a far valere il loro talento (loro che ce lo avevano). Insomma, leggo sempre favole bellissime, condite con parecchi casini sparsi- famiglie sfasciate, penne salvate all'ultimo nel bel mezzo di una guerra, porte in faccia a go go...). Queste "favole", che leggo la sera prima di addrmentarmi come un tarlucco, mi fanno sentire meglio, mi sembra di sentirmi meno "sfigata", meno incompresa. Ce la posso fare anche io- penso- che forse (anzi sicuramente) quel talento fuori misura non ce lo ho, però un po' di capa tosta sì...

Poi mi seveglio la mattina e mi sembra davvero tutto troppo impossibile, non ce la farò mai, e molto proabilmente finirò con il dover accettare amaramente la decisione di cambiare strada, quanto meno per riuscire a mantenermi in modo dignitoso...

Però, poi, torna la sera...mi rimetto a leggere...e il coraggio di abbandonare il mio sogno, io proprio non ce l'ho.

05 novembre 2008

EVVAI!


E adesso speriamo che le cose cambino davvero.




31 ottobre 2008

Riforma Gelmini: la comunicazione della massa

Come sempre, purtroppo, non c'è giorno in cui non si venga a spere che qualcuno non fa il suo lavoro come si deve. Come al solito i "giornalisti" ( probabilmente la maggior parte di loro iscritti all'albo e percepienti soldini non da buttare) non vedono le cose e scrivono o, peggio, scrivono quello che fa comodo.

Leggete questio bell'articolo di Vittorio Emiliani sul sito "Articolo 21"

http://www.articolo21.info/4427/editoriale/la-protesta-degli-studenti-e-il-giornalismo-a.html

27 ottobre 2008

Citazione del mattino

Per iniziare la giornata crecando lo stimolo per non abbattersi

“Ignorare i comunicati stampa e capire, oltre al “chi” e “che cosa” dei fatti, anche il perché. Se tutti facessero così, sarebbe una svolta. Non possono ammazzarci tutti, no? Io non morirò quando mi uccideranno i camorristi, ma se smetterò di avere la curiosità nel mestiere. E la voglia di scoprire la verità”.

Rossana Capacchione, giornalista del Mattino