Virgolette

  • Molto più spesso sappiamo cosa vogliemo assai più di quanto sappiamo come farlo. V. Kandinskij

18 gennaio 2008

E se dico...

Spieghiamo il titolo del blog. Chi si è anche solo parzialmente scontrato-incontrato con questo mestiere sa che il Ba-Bau, la Bestia Nera, il 666 di turno ( se abiti in Lombardia, ovvio) è una sigla: Odg.
L'Ordine dei Giornalisti ti permette di entrare a far parte di un "gruppo" attraverso un tesserino: bordeaux, con il tuo nome in caratteri dorati e con scritto: pubblicista (almeno nel mio caso). Bello, no? Diventi davvero un giornalista, o così dicono.

Requisiti per ottenerlo? Scrivere ed essere pagati per farlo, in modo non occasionale. Quindi, fatemi capire. L'equazione sarebbe: scrivi e ti pagano? Giornalista. Scrivi e non ti pagano? Non sei un giornalista. Mumble, mumble...

Un giorno durante una riunione il diretùr ci disse: "Attenzione quando vi presentate mentre seguite un servizio: non dite che siete giornalisti, non è vero. Non siete nemmeno redattori... insomma voi dite che siete di (...) e fate il servizio".

Allorchè mi alzai dalla mia sediolina e dissi: "Scusa, se dico che faccio le pulizie in redazione, può andare?"

Risate generali. Ma secondo me c'è poco da ridere ragazzi.

1 commento:

chiara ha detto...

diventare oggi giornalisti in Italia (unico Paese insieme al Portogallo a possedere un ORDINE!)significa perdere la libertà. un tesserino da pubblicista? mah.. non so quanto mi possa avvantaggiare. il tesserino da giornalista? carta da cesso - con tutto il rispetto per i bidelli delle scuole! - che offre una marea di vantaggi al prezzo della tua "libera penna"!
mettiamo in chiaro il fatto che si può lavorare in una redazione senza il titolo di giornalista e i giornali scritti meglio sono quelli sulle cui pagine non compaiono giornalisti.
sai, cara federica, non credo più di voler barattare la mia dignità con lo squallido servilismo della CASTA STAMPATA...