Virgolette

  • Molto più spesso sappiamo cosa vogliemo assai più di quanto sappiamo come farlo. V. Kandinskij

10 dicembre 2008

Paura di parlare

Ma com'è che le persone hanno tutta questa paura a parlare?
Sono circa tre anni che giro e vago a zonzo per la city facendo interviste volanti ( o programmate) ai "cittadini": quello che vedo è un timore diffuso a metterci la faccia.

Ok, posso comprendere la paura delle ritorsioni nei casi in cui si denunciano situazioni pericolose.

Ci sono persone, per esempio, che abitano davanti ad un campo rom da 26 anni e non hanno tutta questa fretta di mettere il loro nome quando, ormai alla frutta, si sfogano con te che sei andata lì per capire che cose succede. Ti aiutano, ti danno i dati e le informazioni, ti offrono anche la loro finestra per fare delle belle foto, ma il loro nome sul giornale non ce lo vogliono. Ok, capisco.

Il fatto è che anche quando ti faccio una domanda alla fermata di un tram che da 15 giorni è bloccato per un guasto alle linea elettrica, quando tu pendolare aspetti la navetta sostitutiva e arrivi tardi al lavoro, quando sempre tu sali e scendi dalla navetta affogando un 10 cm di acqua e fango post-nevicata-a-Milano, quando avresti il sacrosanto diritto di lamentarti con un servizio pubblico che non va ma che hai pagato lo stesso, e tanto, perchè temi di dire chi sei?

Io credo davvero che ci sia un brutto clima. Tutti temono tutto. "E se poi se la prendono con me?", "e se l'Atm poi mi denuncia per calunnie?" , " E se poi i controllori mi fanno il doppio della multa?". Credo che ci sia un fatto semplice: c'è talmente tanta incertezza in giro e talmente tanta sfiducia nella giustizia che tutti, anche quando non ce ne è il minimo motivo, si sentono ricattabili, sotto tiro. Certo, ci sarà anche una bella componente di genetica vigliaccheria in qualche soggetto, ma non voglio pensare che siano davvero tutti vigliacchi.

( Immagine: Fabio Perla, "Omertà")

01 dicembre 2008

L'Isola dei Famosi


Ah ah. Stasera il giornale per cui lavoro è diventato famoso. Hanno fatto vedere un articolo nello schermone gigante dietro Simona Ventura mentre presentava la serata speciale dell'Isola dei Famosi. Non male eh? :-)


30 novembre 2008

"Ogni mattina uo oh ed ogni sera ou oh"

Continuo a leggere le mirabolanti avventure di giornalisti entrati nella storia. Il libro si chiama "Tredici giornalsti quasi perfetti" del davvero perfetto David Randal (editore Laterza): lui ha preso 13 casi esemplari di cronisti (c'ha la fissa dei cronisti, anche in "Il giornalista quasi perfetto" sempre Laterza, parla di quelli). Fondamentalmente perchè, se ho capito bene, per Randal il giornalismo non è altro che quello; insomma, il giornalismo vero, dico: andare, vedere, capire, raccontare e, possibilmente, farlo decentemente e senza barare.

Io sono d'accordo. Da quando anche io faccio la "cronista" (ammazzate quante arie...) mi sono resa conto che davvero è questo il vero modo di raccontare alle persone cosa succede. La differenza che c'è tra vedere un fatto (ma anche una conferenza, più banalmente anche se meno divertente) e scriverne, e leggere un comunicato e scrivere è talmente abissale che nessuno la può mettere in dubbio. E poi, diciamolo, c'è molto più gusto.

Torniamo al punto: dicevo dei cronisti esemplari. La storia è questa: la maggior parte di questi /e ha vissuto una vita incasinatissima, molti non hanno nemmeno fatto l'università, alcuni nemmeno il liceo (teniamo anche conto del fatto, per amor del vero, che alcuni degli esempi sono datati fine '800) eppure sono risuciti ad entrare in grandi redazioni, a far valere il loro talento (loro che ce lo avevano). Insomma, leggo sempre favole bellissime, condite con parecchi casini sparsi- famiglie sfasciate, penne salvate all'ultimo nel bel mezzo di una guerra, porte in faccia a go go...). Queste "favole", che leggo la sera prima di addrmentarmi come un tarlucco, mi fanno sentire meglio, mi sembra di sentirmi meno "sfigata", meno incompresa. Ce la posso fare anche io- penso- che forse (anzi sicuramente) quel talento fuori misura non ce lo ho, però un po' di capa tosta sì...

Poi mi seveglio la mattina e mi sembra davvero tutto troppo impossibile, non ce la farò mai, e molto proabilmente finirò con il dover accettare amaramente la decisione di cambiare strada, quanto meno per riuscire a mantenermi in modo dignitoso...

Però, poi, torna la sera...mi rimetto a leggere...e il coraggio di abbandonare il mio sogno, io proprio non ce l'ho.

05 novembre 2008

EVVAI!


E adesso speriamo che le cose cambino davvero.




31 ottobre 2008

Riforma Gelmini: la comunicazione della massa

Come sempre, purtroppo, non c'è giorno in cui non si venga a spere che qualcuno non fa il suo lavoro come si deve. Come al solito i "giornalisti" ( probabilmente la maggior parte di loro iscritti all'albo e percepienti soldini non da buttare) non vedono le cose e scrivono o, peggio, scrivono quello che fa comodo.

Leggete questio bell'articolo di Vittorio Emiliani sul sito "Articolo 21"

http://www.articolo21.info/4427/editoriale/la-protesta-degli-studenti-e-il-giornalismo-a.html

27 ottobre 2008

Citazione del mattino

Per iniziare la giornata crecando lo stimolo per non abbattersi

“Ignorare i comunicati stampa e capire, oltre al “chi” e “che cosa” dei fatti, anche il perché. Se tutti facessero così, sarebbe una svolta. Non possono ammazzarci tutti, no? Io non morirò quando mi uccideranno i camorristi, ma se smetterò di avere la curiosità nel mestiere. E la voglia di scoprire la verità”.

Rossana Capacchione, giornalista del Mattino

26 ottobre 2008

Uno stralcio del libro


Per ringraziare Biagio del suo commento, vi faccio vedere, anzi ascoltare, un brano del libro "L'insolita rumba": uno degli stralci più romantici del libro, per questo preferito da me:-)

http://www.youtube.com/watch?v=TfFmRSrAOWY

25 ottobre 2008

"La cultura è necessaria"?

Oggi sono incazzata nera. Voi direte : "Sai che bella novità. Bellezza, io ancora un post "sereno" non l'ho visto nè?". Giusto. Ma tantè. Oggi sono incazzata nera.

Il tutto è partito da un'intervista - articolo seguito per settimane, pensato, studiato, creato e realizzato con l'impegno massimo - un'intervista ad un autore di un romanzo sulle periferie (il libro si chiama "L'insolita rumba" ( Isbn editore) e ve lo consiglio) e poi, declassato a pezzo di spalla, soppiantato al solito articolo di denuncia - immondizia. Anche io li faccio quegli articoli, intendiamoci. Io ci vado nel guano fino alle ginocchia con la possibilità di essere rapita dagli zingari mentre cerco di fare una foto all'accampamento nonchè alle varie turpitudini dei dintorni. Però...

Il titolo del post è una delle frasi che si trovano nella mostra di Alfredo Jaar a Milano, sembra un film: esco, compro il giornale, vedo il mio pezzo declassato miseramente, mi incazzo, sono stanca morta dopo una settimana di nottate e quindi piango pure, arrivo alla mostra per caso e il mio fidanzato- anche lui colpito senza motivo dalla mia depressione, perdonami - mi chiama da una sala della mostra "Guarda... dei poster gratis, vieni a vedere". Entro. Per terra ci sono dei mucchi di poster neri con grandi scritte bianche. Scorro le frasi. "Abbiamo dimanticato la cultura?"oppure "Cultura dove sei?"o, ancora, "La cultura è necessaria?) Ussigur. L'Alfredo mi legge nella giornata di cacca ( come il tempo a Milano oggi) e mi stuzzica? Che fai Alfredo?? Provochi??

Tra la Granbassi che fa le interviste e dice che vorrebbe fare la giornalista e sempbra una di quelle bambine grasse con la focaccia unta fuori dalla classe di danza e il tutù che gli chiedi: "Che vuou fare da grande" "La ballleeerriiinaa" ( con quella panza??!!). Lei uguale. Vuoi fare la giornalista? Con quell'italiano??? Santoro, delusion, delusion, delusion. ( Si, lo so che direte, che palle parli ancora di quella, ma a ME MI sta troppo sul di dietro questo ennesimo affronto). Dicevo... tra la Granbassi... l'articolo tagliato e declassato e il sonno è meglio che basta per questa settimana.

( Nella foto il poster in camera mia. Ho deciso che Jaar sarà la mia provocazione quotidiana)

21 settembre 2008

Il Cangurotto e il tg


RAI/ANNOZERO: AIART, COSA C'ENTRA LA GRANBASSI COL GIORNALISMO?

(ASCA) - Roma, 20 set - ''In una Rai in cui i programmi televisivi e della Rai sembrano quelli di dieci ani fa, l'unica novita' rilevante sembra quella di Margherita Granbassi a fianco di Michele Santoro in AnnoZero. Ci chiediamo pero' che cosa c'entra la campionessa di fioretto con il giornalismo?

(Domanda che porrei anche in merito a moltissimi altri nomi... facciamone uno inflazionatissimo che non da più scandalo... Emilio Fede... Scandaliziamoci anche per quello)

E quanto sara' pagata? Non era piuttosto il caso di scritturare uno dei tantissimi precari che affollano la Rai?'' Lo afferma il presidente dell'associazione di telespettatori di matrice cattolica Aiart, Luca Borgomeo.''Santoro sembra voler mescolare intrattenimento e giornalismo, visto che che la Granbassi avra' piu' che altro il ruolo di velina. Ma questo non ci piace, come, siamo sicuri, non piacera' a molti altri spettatori che si chiedono: perche' il ruolo di un inviato non viene ricoperto da un giornalista professionista? - conclude Borgomeo - Questo e' il servizio pubblico, pagato, lo ricordiamo, con i soldi del canone e con la fiscalita' generale''.

( Ahhh... il problema non è la qualità dell'informazione... mi pareva... è il fatto che la paga anche lui la tizia sportiva che vuole fare la giornalista... ah va bhe, allora se su canale 5 troviamo Barbara d'Urso che fa le interviste facendo finta di condurre un programma anche giornalistico, va bene... ok, ok)

Non voglio difendere Santoro: per quanto mi riguarda quando ha messo la biondina come giornaliste esponente dei giovani, ha fatto la cazzata del secolo, però anche questo Luca Borgomeo ha sbagliato argomento, o meglio la leva di argomentazione non ha nulla a che vedere con la possibile giustificazione alla sua indignazione. Il Borgomeo sembra dire: "Se pago io voglio un'informazione fatta dai professionisti se paga la pubblicità ( quindi, in fondo sempre io se stiamo a ben vedere) anche se c'è il Cangurotto a condurre il tg va bene".

11 settembre 2008

Lucarelli e le monetine

Qualche sera fa alla tivvù è andato in onda (che termine antiquato che ho usato...mamma...) "Blu Notte" di Carlo Lucarelli. Premettendo che non sono una fan dei gialli, anzi, però la puntata parlava di Tangentopoli, ricostruiva nella sua interezza la vicenda di Cusani, Gardini, Craxi e compagnia brutta...

A parte il fatto che Lucarelli è bravissimo e che mi fa paura il modo in cui raccoglie le informazioni, le dipana e le propone in modo chiarissimo al pubblico (invidia nera. Appunto: leggere almeno un libro di Lucarelli!!), mi ha sconvolto una cosa.

Hanno mostrato immagini di repertorio dai vari telegiornali: quando in parlamento si tentò di non fare passare i reati finanziari come tali e la concussione, mi pare, la gente è scesa in piazza. A centinaia. Gli striscioni, i cori... quando Di Pietro, Colombo e Davigo hanno fatto venire fuori anche il nome di Craxi ( stranamente simile nelle dichiarazioni e nell'atteggiamento ad un altro signore... piccolino, pochi capelli...) la gente lo ha aspettato, lo ha visto scendere dalla macchina blu ...ragazzi... gli hanno tirato la roba addosso, monete, frutta. La vera indignazione popolare, la vera rabbia di chi si è stancato dello schifo.
Ora, la riflessione nasce spontanea (Lubrano dixit): ma perchè adesso no? Eppure altro che tangenti gente... qui le cose stanno molto peggio... Perchè si è persa questa voglia di mostrare la propria indignazione? Perchè la gente non si indigna più?

Comunque, per la cronaca, io ho messo via un sacchetto di monetine... non si sa mai.

05 settembre 2008

Il ritorno cool

La vergogna mi sfiora ve lo assicuro. Non sono più stata capace di scrivere un post. Un po' di pigrizia, un po' di mancanza di tempo, un po' di disinteresse per il diario digitale...
Non è che non apprezzi la tecnologia intendiamoci... forse è anche perchè sono stata un po' in vacanza e per riprendermi ci è voluto un po'. Comunque, torniamo a noi gente:-)

Notizie sconvolgenti non ce ne sono. Ho iniziato a lavorare/ caollaborare con un nuovo giornale di arte e spettacoli in cui curerò la parte legata alla fotografia, ma anche in questo caso prima di entusiasmarmi (dato che dovrebbero pagarmi, notizia incredibile...) aspetto che il tutto si concretizzi anche se un paio di articoli sono già usciti. Il tizio con cui ho fatto il colloquio è uno tipo "Yeah, la vita è creatività, segui il mood, lascia dietro lo streeess, segui l'onda bellooo, ma qual'è il tuo style?". sembrava si fosse appena fatto una canna quando mi ha accolta nell'ufficio... o forse era semplicemente assonnato... non saprei. Comunque il giornale è nuovo, un progetto appena partito ( uno dei pochi modo per tentare di inserirsi è quello di prenderli da piccoli altrimenti col-ca che hai speranza...). vedremo...

Nel frattempo ho passato una delle mie crisi esistenziali-brevi legate alla frase: "Ma chi me lo fa fare?". Credo sia stato a causa dell'impatto dopo il mare, la sabbia e la pace, senza telefonate quotidiane che ti chiedono : "Che servizio hai oggi?"... servizio? Ma è agosto!!! Non c'è nessuno!!! Nessuno che spaccia, nessuno che disturba, che degrada il paesaggio, nessuno che occupa cae abusivamente, nessuno che si lamenta dell'amianto... o meglio ce'è tutto questo ma nessuno esce di casa per dirtelo, per parlarne... Ora è settembre e la gggente dovrebbe rianimarsi... qualche buon servizio sono risucita a farlo... uno dei quali, udite udite, è anche stato ripreso da un'agenzia di stampa con il mio nome. Mi sono sentita cool ( come direbbe il mio nuovo quasi-capo) per un attimo. Ma è passata, tranquilli:-)

Saluti a voi e ... take it easy baby...


27 maggio 2008

E quanti puzzoni madama dorè...

Una marea incontrastata di "puzzoni". Località via Mozart inaugurazione stampa della restaurata Villa Necchi Campiglio.

Un gran bellissimo posticino, davvero. Lo spledore delle ville a cavallo tra gli anni '20 e '30: giardino, piscina e campo da tennis ( che per l'epoca erano una vera innovazione). I proprietari erano le due sorelle Necchi, quelle della macchine da cucire per capirci, e il marito di una delle due, la Gigina, il vecchio Campiglio.
Oggi il FAI ha presentato il tutto alla stampa: un bel restauro da 6 milioni di euro per aprire una casa-museo con dentro due importanti collezioni d'arte. Bello. Canaletto, Tiepoli, De Chirico, Morandi, Sironi, Martini... insomma bella roba. Peccato che alla conferemza stampa non so chi era il più puzzone... era una gara durissima. Io non mi ci metto nemmeno nel computo. Praticamente sembravo neanche un pesce fuor d'acqua... ero già direttamente impanata da friggere...
Qui un po' di foto, così ve la guardate senza biglietto...










26 maggio 2008

Newseum

Oh, una cosa davvero interessante. Peccato sia un tantino scomodo da raggiungere...

Comuque segnalo due estratti di un articolo uscito sulla Stampa di oggi proprio sul "Newseum" ossia il museo americano di giornalismo. L'articolo è di MARIO VARGAS LLOSA:

"La mattinata che ho trascorso al Newseum mi ha confermato, in un modo persino opprimente, una cosa intuita quand’ero ancora un ragazzino e avevo osato annunciare a mio padre che non sarei diventato marinaio ma giornalista: e cioè che, dopo quella del letterato, non c’è professione o attività più appassionante del giornalismo. Nessuna che faccia vivere la vita come se fosse una continua avventura, che offra a chi la pratica così tante esperienze sulla condizione umana e le sue infinite manifestazioni e ramificazioni e che sappia ammaestrare meglio e in modo tanto vivido sulle grandezze e le miserie della storia che si sta costruendo intorno a noi.

Per ovvi e inevitabili motivi il Newseum è particolarmente focalizzato sull’esperienza statunitense. Per chi, come me, abbia terminato la sua visita al museo è d’obbligo una considerazione conclusiva: in tutta la sua storia il giornalismo negli Stati Uniti ha goduto d’una straordinaria libertà di critica, senza doversi piegare all’uso di eufemismi o avere peli sulla lingua. Non esiste Paese che si sia sottoposto a un’uguale autocritica. Non è sempre stato facile

Non è difficile stabilire un legame tra questa realtà - aver sempre avuto un giornalismo indipendente e critico - e il fatto che gli Stati Uniti siano uno dei pochissimi paesi del pianeta a potersi vantare di non aver mai dovuto subire una dittatura. Perché l’equazione non ha margini d’errore: il livello di libertà di cui gode l’informazione è un riflesso inequivocabile della libertà che esiste all’interno della società nel suo insieme. E viceversa. E questa è una regola che non conosce eccezioni. "

Le feste...

Di ritorno da una "festa" di redazione. So che qualcuno della redazione legge questo blog e quindi devo stare attenta a quello che dico. No, bello eh? Per carità, mi sono divertita anche...

Però, ragazzi miei, io non so che farci: a me le "feste" mi imbarazzano. A parte che devi parlare con sotto una tizia (o un tizio) che urla e sbraita cercando di imitare una melodia. In più la maggior parte della gente sembra che si conosca da sempre... secondo me fingono. Non posso crederci.

Io invidio quelle che sono a loro agio dappertutto... tipo "sono amico del gestore del locale ehi...". Io di gente dei locali non ne conosco. Sono una sfigata. Va bene.

23 maggio 2008

Nervoso...

Impudente... ho lasciato il blog per un sacco di tempo. Me lo merito che non se lo fila più nessuno. Comunque. Ho un sonno bestia, ma racconto l'episodio in oggetto al post: quanto nervoso ti può venire vedendo che se ne sbattono del lavoro che fai e della fatica? Dunque si può votare:

1) ah, me ne frego, io so quanto valgo

2) Bhe, dura lo sapevi

3) ma perchè non andate un po' a farvi fottere?

4) chi me lo ha fatto fare?

5) Mi deprimo

Io al momento ho scelto la 3. No, il fatto è che se uno sta su una sedia al posto che ti spetterebbe di diritto, non sapendo nemmeno pronunciare con accento piano una parola, trasformandola in una improbabile sdrucciola... e quel nome è il nome di uno dei musei storici di Milano... ecco una giratina di balle ti viene.

Un'altra giratina ti viene quando sei tu a fornire notizie che poi seguono altri, per motivi che non ti sono noti e che sanno molto di boicottaggio... tipo "tenetela libera che mi serve in un'altra redazione"..

Forza...

04 maggio 2008

Parapuzzi puzzi oh!

"Annunciazione, Annunciazione!.Segnalo un libercolo decisamente interessante: molta sostanza ma poche pagine. "Letteratura e Giornalismo" di Alberto Paupuzzi (Laterza,pp. 78, euro 5,00, 1998).

Oltre ad un rapido escursus sul concetto di "notizia", sul quale non si sa mai abbastanza, Papuzzi affronta un tema interessante: il passaggio da giornalismo di notizia al "New Journalism" ossia quello legato alla nuova figura del reporter. Abbandonate le vesti del "vecchiaccio del mestiere con la bottiglia di wisky in mano" e la scrivania ingombra di carte e fotografie, il nuovo reporter, qualificato, colto e viaggiatore, racconta i fatti attraverso una lingua più narrativa, trasformando il reportage, in una sorta di diario scritto in prima persona, nel quale la notizia va cercata attraverso le sensazioni, le visioni e i sentimenti dei protagonisti.

Alla fine del libro, tre esempi: la Russia raccontata da Calvino, lo sbarco sulla Luna raccontato da Moravia e il Vietnam della Fallaci.

Ps. il libro si trova usato con facilità. Io l'ho reperito al Libraccio di via S. Tecla, vicino a Missori ( per i Milanesi).

29 aprile 2008

Sgarbi's office

Questo è quello che suo dire un "tour" virtuale in una stanza alla quale poche volte si può accedere. Si tratta della sala riunioni dell'Assessorato alla Cultura di Milano, vicino alla Scala ma separato da Palazzo Marino.
Lascio a voi i commenti. A me è piaciuta moltissimo: la trovo divertente, come lui.




E che sarà mai...

Non sono per niente stupita da quello che ho letto qui... e sono sicura che non lo sarete nemmeno voi. Pensavano di fare lo scoop... ma va là...

28 aprile 2008

Stupidità il tuo nome è donna

Segnalo interessante pezzo con stralci di intervista ad una giornalista che a vederla dalla foto e a sentirne le parole mi pare abbia un bel paio di contro... ci siamo capiti;-) QUI

24 aprile 2008

Lavorare stanca (parte I)



Capisco che da questa immagine possa sembrare che uno vada a pasteggiare allegramente in giro mentre cura un servizio...però... ok, è così.

Questi sono due ortisti ( pensionati che tengono un orto) che mi hanno accolta nella loro campagna privata per raccontarmi la loro storia: gli orti sono lì dal 1960 e loro anche. Fra poco in quell'area ci faranno un bel parco e gli orti verranno rasi al suolo. I "ragazzi" chiedevano di prorogare i loro affitti fino a Settembre per evitare di perdere anche l'ultimo raccolto, ma , da quello che mi hanno detto al Comune, non ci saranno proroghe.

A parte questo, mi sono divertita davvero in quella mattinata: un clima così disteso, simpatico e senza nessuna pretesa non so dove lo potrò trovare ancora. Questi sono gli ultimi resti della vecchia campagna milanese, il "nocetum" di cui fra poco dovremo fare a meno.
Comunque: Grazie ragazzi!

22 aprile 2008

Pregi e difetti

Segnalo questa intervista interessante a Carl Bernstein, giornalista americano del Washington Post che insieme a Bob Woodward, condusse l'inchiesta giornalistica che svelò i retroscena dello scandalo Watergate.

Insieme scrissero anche un libro "Tutti gli uomini del presidente" dai cui fu tratto il fil omonimo dove il ruolo di Bernstein era interpretato da Dustin Hoffman mentre il collega era interpretato dal "favolosissimo" Robert Redford. Entrambi d'annata, ragazze...

L'elemento più interessante è il consiglio: per essere un buon cronista/ reporter bisogna saper ascoltare e non avere già in mente come dovrà essere il pezzo.
Per la serie...impariamo l'arte e mettiamola da parte.
Il primo da destra nella foto è Bernstein (il capellone, insomma)

20 aprile 2008

Universi(tà) paralleli

Va bene. Ammettiamolo. Mancavo da un po'. Ma entrare in Università e trovarsi di fronte il mondo scintillante e rutilante del Design ( da pronunciare DISAIGN, altrimenti sei pure un po' sfigato, scusa se te lo dico...) , mi pare troppo.

C'è un serpente colorato in mezzo al cortile Richini, degli uccellini digitali che cinguettano e il tutto mentre tu cerchi di ripassare il manuale di narratologia... Mah.

Queste sono le foto. Ah: il tutto organizzato da Interni, edito Mondadori, vedi anche Silvio. Una persecuzione. Ci vado, ci vado in Spagna... ecchecavolo!







15 aprile 2008

Evvvvvvvaaaaiiiii!!!

E sssiiii, caro il mio Jovanotto sbarbato, la festa è qui!!
Scusate, ma devo sfogarmi. Finalmente l'esame incubo è andato!! Niente più ansia, neinte pià stili della retorica, niente più nomi impronunciabili a cavallo tra il latino e il copto!!!niente più cartelli appesi alle ante degli armadi, niente cassette da ascoltare.


Ragazzi, festeggiamo!



Vi offro un aperitivo virtuale!

14 aprile 2008

Nooooooooo.... comment

E adesso sono pronta: "la valigia sul letto è quella di un lungo viaggio" cantava Julio Iglesias... ma nemmeno poi tanto.

ESPATRIO IN SPAGNA.
Torno fra 5 anni... anzi, spero prima



09 aprile 2008

La versione di Barney

Circondata di cartelli appesi alle ante degli armadi che recitano strani schemi di retorica classica, registratore sul letto, mini cassette sparse e adeguatamente etichettate, quaderni, fogli... ecco. Sono "conciata" così ultimamente. Tutto perchè mi sono messa in testa di dare quel famooooso esame di cui parlavo qualche tempo fa. Passiamo oltre...

Volevo segnalarvi un libro che ho scoperto decisamente in ritardo: "La versione di Barney". E' uscito nel 1997, figuriamoci. Deve averlo già letto tutto il mondo. Ma a me mancava. Dopo essere arrivata a pagina 487 (la fine, insomma) ho capito perchè è diventato un caso letterario: è bellissimo. E' uno di quei libri che all'inizio guardi con un giustificato sospetto, se non fosse altro per la mole sterminata di pagine. Poi inizi a leggerlo e continui, continui... Quando finisce, ti manca.
Ieri sera, arrivata all'ultima pagina ho provato propio quella sensazione. Barney Panofsky è uno dei personaggi più "cazzuti" ( nel senso migliore...) che io abbia mai trovato. Davvero.

Leggevo un po' della bio dell'autore, Mordecai Richler, e me lo sono immaginato. E' assolutamente lui, Barney. Anche la foto sulla copertina, che lo ritrae da giovane... bhe ragazzi, Panofsky non potrebbe che avere quella faccia. Un maledetto stronzo, capace però di un amore assoluto verso una sola donna, che è anche l'uinica che non gli da soddisfazione, mentre, ovviamente, se la spassa con le altre che non valgono una cicca. ( Io ho sempre sognato di essere quel tipo di donna...la prima dico, quella che non da soddisfazione agli stronzi)... uno di quegli uomini di cui, se una donna si innamora, è fregata per tutta la vita, però si diverte: questo è poco ma sicuro.


01 aprile 2008

Domanda

Stasera sono in vena di polemiche. Avvisati...mezzi salvati. A proposito di "mezzi", stasera ho visto Berlusconi al tg5 (temevo di essermi dimenticata il suo viso ... grazie Clemente J!). L'ennesima conferenza stampa si teneva presso la sede del quotidiano "il Tempo". Ehm.. dunque.

Io non sono informata a riguardo, ma non è un po' stranino, stranuccio, stranetto, che un candidato alla politiche vada a fare i "comizi" nella sede di un quotidiano? Non so se Veltroni ci è andato e se fosse, vale anche per lui:-) L'altra sera sempre il Cavaliere Mascarato era nella sede della Adn Kronos... ma allora?! Ma Travaglio non diceva che in Italia i quotidiani sono i cani da salotto o da riporto del potere? Vorrei dargli torto a quell'uomo lì... non ce la si fa, è inutile.

Seconda domanda: avete notato anche voi che al tg5 ( vedo quello per questioni di telecomando...) i comizi di Veltroni si vedono e si sentono malissimo? C'è sempre un audio sbilenco, come se parlasse dalla catacombe, e lo beccano sempre mentre è per strada, non lo si vede in faccia, o comunque assediato dai giirnalisti? Mentre il Berlu, è sempre sul suo podio azzurro, incerato, abbronzatissimo ( soooottooo i raggiii del sooooleeeee... ehm scusate...) con un audio Dolby Sorround?

Mah... fatemi sapere negli altri tigggì come butta:-)

29 marzo 2008

Senso di delusione

Torno al mio blog ( scusate l'assenza) con una pagina un po' triste... sarà che le donne sono soggette agli ormoni, ma non solo, anche alle gelosie e alla competizione.

Oggi, per caso, sono finita sul blog di una ragazza che ho conosciuto per lavoro. In uno dei suoi post racconta che da poco è diventata giornalista professionista, dopo aver fatto il master. Sono rimasta secca. Non so perchè... o meglio si. Mi sono sentita "da meno". Ho subito controllato l'età, nella speranza di rincuorarmi vedendo che era più vecchia... almeno di un pochinino. Nada.

Stessa età. Stasera sono depressa.

So che ognuno segue i suoi percorsi, solo che io non riesco a non fare confronti con gli altri e a non valutare la mia situazione in base a quello che a loro succede. Inoltre, tutto questo, mi porta a ripensare a tutta la serie di sfighe colossali di percorso che ho incontrato. E mi fa pensare a come, se lo avessi saputo già allora, non avrei mai fatto il biennio di filosofia, ma avrei certamente fatto un corso di giornalismo.

Depression in the sky...


17 marzo 2008

Il Museo dell'Arte Contemporanea a Milano



Bello, tutto ritorto su se stesso e carissimo: 40 milioni di euro. Stamattina è stato presentato il progetto del nuovo Museo dell'Arte Contemporanea di Milano, che dovrebbe sorgere nell'area della Fiera di Milano.

Bello, non c'è che dire. Solo che forse lo spazio dedicato all'esposizione è un po'... "striminzi"? In ordine, nel museo ci sarà: un centro termale, un auditorium, una libreria, un caffè, degli atelier per gli artisti, laboratori per bambini e un orto botanico. Forte. Però magari, si poteva fare più arte e meno centro estetico. Il progetto è di Daniel Liebskind, uno mica male, che ha più premi che scaffali dove metterli, che ha la faccia simpatica e che certamente guadagna un mucchio di soldini. Però, ecco, durante la presentazione si è parlato poco delle opere, di quello che ci sarà dentro, e molto del contenitore, che per carità, "l'è minga brùt", come dicono a Milano... però.

Alla presentazione c'era la Sindaca, Lo Sgarbi, Il Liebskind già citato, Un Rampello ( presidente della Triennale) e Un Masseroli ( Assessore...alle Attività prodittive credo...).

Qui ci sono delle foto e il rendering del progetto. Ah. La data prevista per la realizzazione è il 2011. Chissà se quando ci sarà l'inaugurazione sarò diventata una giornalista importante, seria, senza scopettone insomma, oppure sarò alle isole non so dove a impagliare le sedie...





Da sinistra: Sgarbi, Moratti (Sindaca), Libeskind e Rampello



14 marzo 2008

Money money money...

Ecchecavolo! Quando c'è da dire una santa verità, un'evidenza del mondo, chi meglio del cavaliere mascarato? Sono stupita da tutte queste critiche che sono piovute addosso al povero Silvio.

Lui è un politico, deve trovare soluzioni per la sua gente. Sei una precaria? Carina? Bel sorriso? eh che diavolo vuoi di più dalla vita? Fai un giretto ad Arcore, sculetta un pochino e trac! Ti becchi un bel rampollo di casa Berlusconi. Oppure giri un pochino per le strade giuste., i locali in... lo troverai uno straccio di milionario?!.


Adesso esco... tacco 12... vado a cercarmi un marito. Fidanzato attuale abbi pazienza...


09 marzo 2008

Contro il caro-affitti...


Oh, ma che bella soddisfazione! Lo vedi a cosa serve il giornalismo? Mi vengano a dire che è inutile, che con il giornale ci incarti il pesce... e 'mo come la mettiamo?




04 marzo 2008

Indovina chi è?


Non c'è niente da fare. Questo è il mestiere più ganzo del mondo.

Oggi sono andata a seguire la conferenza stampa della mostra di Francis Bacon: mi piace molto, mi ricorda i miei esami di Estetica all'università con il prof Carbone che impazziva per lui e per David Silvester... ma non è questo il punto.
Mostra bellissima. Le foto che vedete sono una chicca, speriamo che non mi arrestino.

Arriva l'imprevisto (ovviamente mentre sto per mangiare). Dopo aver consegnato il pezzo, il capo mi chiama e mi dice che l'Annonaria ha controllato la mostra e non vuole dare i permessi per farla aprire. Ecco. Mi tocca riscrivere tutto.

E va bene. Chiama l'ufficio stampa. La mostra apre lo stesso, ma più tardi. Richiama il capo: "Fe? Chima Sgarbi, ti mando il numero". Wow.

Provo a chiamare ma, ovviamente non risponde. Lo chiamo dal telefono di casa perchè ho il cellulare scarico (come al solito). Chiamo in redazione:"Non risponde" . Capo: "Ok, sono arrivate le agenzie sulle sue dichiarazioni, mettiamo quelle". Bon.

Alle 21.15 mi metto a tavola. Suona il telefono, è mia nonna sicuro. "Pronto?" - "Sono Vittorio Sgarbi". Eeeeeeh????!!??!!??!!! A casa mia? Vittorio Sgarbi sta chiamando a casa mia? Panico, tre secondi, ma i riflessi reggono e rispondo "Buona sera Assessore... sono x del quotidiano x, volevo un suo commento sulla mostra di Bacon...". Iniziano gli insulti a quelli dell'Annonaria. Io ascolto, scrivo. Cade la linea. Mannaggia!" Richiamo. Ringrazio, Fine.

Sono questi i momenti in cui penso che non potrei fare un lavoro più bello e divertente di questo ragazzi. Rileggerò questa pagina nei momenti di sconforto.




03 marzo 2008

Del Debbio... mi sorge un dubbio

Così come appaiono i dischi volanti nei cieli dei deserti americani, così come si manifestano le presenze ectoplasmatiche verde fumo, così è ricomparso quel bell'uomo di Del Debbio.

Io, devo dirla tutta, avevo chiamato "Chi l'ha visto": ero preoccupata. Ma dove era andato a finire il mio idolo, il giornalista del secolo, il Montanelli delle mini inchieste fatte per strada, i capelli più belli del giornlismo italiano (dopo quelli di Severgnini, ovvio)? Piccoli brividi di nostalgia mi percorrevano cercando tra i canali quella bella faccia rassicurante. Ma le mie angoscie cono finite: Del Debbio è tornato. Come la peste.

Sarà che le sue inchieste sono terribilmente senza basi, che le intreviste che fa non sono mai raoppresentative, sarà che tratta sempre i soliti tre temi di chiara matrice Pdl, sarà che sata fuori solamente prima delle elezioni... ma io, ma siciuramente mi sbaglio, temo che lo giochino tipo Jolly prima delle elezioni. Ovviamente è solo un sospetto.

Nel frattempo, mentre aspetto Beautifull, io guardo il Ridge de no' artri!!

26 febbraio 2008

Il bivio...

C'è stata una trasmissione televisiva che si intitolava così. Mi pare di ricordare che fosse presentata da Enrico Ruggeri... non ho la minima idea del perchè lo abbiano messo a presentare, ma ormai per quanto riguarda la tv è di gran lunga meglio non porsi affatto domande.

Torniamo a noi: mi trovo nuovamente davanti ad una scelta anche se in realtà potrei decidere di non scegliere e tentare di fare tutto senza escludere nulla. Vi racconto un po' e magari mi date un consiglio come avete già fatto in passato. Io studio Filosofia, o meglio, Scienza Filosofiche che poi è la stessa medesima cosa, ma essendo il biennio di specializzazione e docendo chiederti più soldi, un motivo per non sentirsi prorpio ladri-ladri lo devono pur trovare no? Ecco, il titolo era il migliore che avevano sottomano.

Insomma, un anno fa circa mi sono "bloccata": ho dato un esame terribile di storia della medicina, con un professore grassissimo e untissimo , dopo di che sono incappata in un esame terrificante nella lunghezza ( 11 libri in tutto) "Teoria e critica della letteratura". Brrr.

Il fatto è che ho iniziato a lavorare per più posti, più giornali e la difficoltà aumentava: mi passava la voglia di rimettermi sui libri quando invece potevo andare in giro a fare dei servizi, o sentire delle conferenza per scrivere dei pezzi. Per farla breve: ora questo maledetto esame scade. Devo darlo, altrimenti mi tocca ristudiarmelo da capo ( in parte l'ho già preparato insomma).

Mancano tre esami alla tesi... non posso mollare quel piccolo posticino da sfigata collaboratrice esterna e retribuita che mi sono riuscita a scavare. Per fare tutte e due devo rinunciare a tutto quello che non è lavoro o studio. Niente uscite, niente passeggiate, niente shopping da 3 ore in libreria, solo studio e lavoro.

Ce la farò?

23 febbraio 2008

Bel colpo!

Non si può fare e non si farà. La redazione del giornale mi ha chiesto di andare ad intervistare le persone che erano state investite in un grave incidente qualche settimana fa ... vi ricordate? Ne ho parlato qualche post più indietro. Fortunatamente salvi, mamma e due bambini, andavano rintracciati ( partendo dal nulla) e intervistati per "fare il colpo" (così ha detto la capa...). Inizio la ricerca: l'idea di vederli, parlare con loro, dopo la preoccupazione di quei giorni, mi faceva piacere.

Dopo 10 telefonate e altrettanti giri strani, arrivo al vicino di casa che telefonerà per me alla famiglia chiedenso l'intervista. Stamattina suona il telefono; il marito della signora investita. Gentilissimo ma molto deciso: se voglio andare a trovarli a loro fa piacere, sanno che ho seguito il caso e avrebbero piacere di vedermi, ma niente intervista. Insomma niente "colpo".

Sono sollevata. So che non è da giornalista ma dentro di me ho pensato: "Bravo sig.X, fa davvero bene a dirmi di no".


21 febbraio 2008

Allo "spasso" coi tempi

Sono sbalordita... ho letto qualche giorno fà questo simpatico box sempre sull'anteprima del Corriere, sempre sull'autobus. Tettamanzi, capo della chiesa di Milano, ha invaso anche YouTube.

Delle belle "lezioni" per il periodo della Quaresima... ma la cosa sorprendente, nonostante tutto, non è questa.
L'assoluta incongruenza e la sensazione dello stridere di unghie contro la lavagna che si prova quando si vede la scritta: "Al Passo con i tempi". Che cosaa?

Non voglio elencare tutte le tematiche sulle quali la Chiesa non solo non è al passo con i tempi ma non si è mossa di un solo millimetro rispetto al Medioevo. Ultima il tentativo di modifica della 194, capitanata da Giulianone, che non avendo un figlio nemmeno in fotografia, non ha la minima idea di che cosa stia parlando. Idem il clero: hanno figli? Sanno cosa significa per una donna affrontare una gravidanza? Sanno cosa significa non avere i soldi per mantenere se stessi?

Altri esempi? I commenti sulla scena di sesso nel film "Caos calmo": sono rimasti turbati i vescovi. Veramente al passo con i tempi.

Invece di mettere le lezioni su YouTube perchè non iniziano un processo di autocritica su tutti quegli improponibili divieti e aut aut che la Chiesa non accenna a lasciare nel cassetto, facendo finta di non vivere nel nostro secolo, chiudendosi dietro a posizioni immobiliste che nessuno, nemmeno i più frti e convinti sostenitori del family day riescono e vogliono rispettare?

20 febbraio 2008

Non toccate i libri: scavalchiamo i muri

"Lodi, lodi, lodi" come dice il comitato dei Fatti Vostri, a Erri De Luca che su Vanity di questa settimana si è pronunciato con un bellissimo articolo sul tentavivo di boicottaggio della Fiera del Libro di Torino, quest'anno dedicata ad Israele.

La sua è una riflessione più ampia legata al pericolo che la censura di un libro può rappresentare. Scrive Erri ( gli do del tu, dai): " La dittatura ha bisogno di imporre il silenzio. In ogni dittatura la parola è sospetta e nessuna innocua, perchè per natura è fatta di aria ed alfabeto, non la si può rinchiudere"

Una riflessione che può essere legata anche al mondo dei blog e della nuova forma di informazione che nasce attraverso di essi. Credo che il motivo di una così forte proliferazione dei blog che fanno informazione ( penso a Milano.2.0, al Corriere del Web e molti altri) è la voglia, la necessità di scavalcare dei muri constro cui la passione di scrivere e informare vanno a sbattere continuamente. Parlo ovviemente degli Ordini dei Giornalisti, ma soprattutto di quel sistema che non permette di accedere ai mezzi più importanti dell'informazione.

La gente, i giovani, quelli preparati, tenaci e capaci ( scusate la rima, Severgnini mi picchierebbe con una scarpa...) è stanca. Si salta il muro. Si scrive sui blog. Ci si confronta. La speranza che le cose diventino migliori rimane. La speranza che la meritocrazia sia una regola sopravvive. Intanto scavalchiamo e rubiamo le pere... anche S.Agostino prima di essere Santo e noioso se le fregava!! E ccche cavolo!


17 febbraio 2008

Inaugurazione dello scarto


Inaugura... adesso, la nuova sezione in testa al blog: "Virgolette". A suo tempo cassata da un capo decisamente cattivo ( dai scherzo...:-) verrà proposta sul mio blog, dove nessuno può dirmi cosa devo e cosa non devo fare e "questa redazione non è un albergo".

Qui troverete aggiornate giornalmente (magari ogni due, bhe insomma appena posso:-) delle citazioni (io sono ammalata di citazioni, ho quaderni pieni) sul mondo dell'informazione, ma non solo. Troverete anche qualche frase romantica ( tipo Perugina) da sfoderare con sorrisi maliardi, e altro ancora. Ovviamente accetto segnalazioni e proposte. I segnalatori verranno segnalati. Diventerete famosi e farete un saaaacco di soldi. Zio Paperone e la sua piscina di dobloni... tzè!